Tab Article
I testi teologici di Pietro Abelardo consegnano un disegno ambizioso e inedito alla storia del cosiddetto "pensiero cristiano": elaborare, nell'ambito della riflessione sulla fede, degli studi di divinitas, come si diceva allora, un vero e proprio nuovo sapere. Quel sapere che lo stesso Abelardo definisce theologia, usando per la prima volta un termine che, da allora in poi, entra a pieno diritto nella tradizione speculativa. Il saggio vuole esplorare i presupposti metodologici di questa nuova disciplina che, in modo originale rispetto alle consuete forme della sacra doctrina medievale, recepisce insieme le istanze della dialettica classica e dell'episteme aristotelica. Sulla base del fondamento vincolante della fides inconfutabile e indimostrabile alla guisa dei primi principi e nella consapevolezza dei limiti della ragione umana, la theologia si assume il compito di fondare un discorso che superi per via argomentativa l'impasse dell'inconciliabilità degli enunciati che esprimono, a proposito del mistero trinitario, la simultanea unità e pluralità, identità e differenza.